PRODUZIONE MONDIALE

A livello globale il grano è il secondo cerale più prodotto (preceduto soltanto dal mais) e il suo commercio è maggiore di tutte le altre culture messe insieme. Infatti negli ultimi anni la produzione mondiale di grano tenero, destinato all’alimentazione umana, è stata pari a circa 700/750.000.000 ton, cioè circa il 35% della produzione cerealicola mondiale.
Tra le varie specie esistenti, le più importanti sono ovviamente il grano tenero (Triticum aestivum), per la produzione di farina, e il grano duro (Triticum durum), per la produzione di semola. Si tratta di coltivazioni che presentano una buona resa per unità di superficie e crescono particolarmente bene in ambienti con climi temperati. Tuttavia la pianta del frumento è molto robusta e riesce ad adattarsi anche a condizioni ambientali diverse infatti è presente in tutti i continenti.
Il principale produttore di grano a livello globale è la Cina con quasi 132.000.000 ton e circa 24.000.000 ha impiegati (resa: 5.408,8 kg/ha), seguita dall’ India con 110.000.000 ton e 30.000.000 ha utilizzati (resa: 3.093 kg/ha), dalla Russia con circa 75.000.000 ton con l’impiego di 27.000.000 ha (resa: 2683,5 kg/ha), dagli Stati Uniti che invece hanno prodotto poco meno di 63.000.000 ton con quasi 18.000.000 ha (resa: 3.539 kg/ha) e dal Canada con una produzione superiore alle 30.000.000 ton mediante l’utilizzo di circa 9.000.000 ha (resa: 3.291,7).
L’importanza del grano a livello globale è evidente. Specialmente in Italia, principale produttore di pasta al mondo con circa 4.000.000 ton all’anno, seguita da Stati Uniti (2.000.000 ton), Turchia (1.900.000 ton) ed Egitto (1.200.000 ton). Oltre al primato per la produzione l’Italia è al primo posto anche per il consumo, pari a 23,5 Kg pro capite all’anno. Inoltre circa il 62% della pasta prodotta in Italia è destinata al mercato estero il che significa che nel mondo un piatto di pasta su quattro è fatto con un prodotto italiano.
Il consumo di pasta sta aumentando in tutto il mondo, infatti, tra i maggiori consumatori troviamo anche: Tunisia con 17 kg pro capite all’anno, Venezuela (15 kg/anno), Grecia (12,2 kg/anno) e Perù (9,9 kg/anno).
Un altro cereale molto importante a livello mondiale è l’orzo, preceduto solo da mais, grano e riso con una produzione pari a circa 140.000.000 ton. I maggiori produttori a livello globale sono la Russia con quasi 18.000.000 ton e circa 8.000.000 ha impiegati, la Germania con poco meno di 11.000.000 ton e 1.600.000 ha utilizzati e la Francia con circa 10.000.000 ton e quasi 2.000.000 ha impiegati per la produzione.
L’orzo, oltre che per la granella, può essere impiegato per la produzione di foraggio. Nei paesi più sviluppati questa coltura viene destinata principalmente all’alimentazione animale (80-90%) e in secondo luogo all’industria del malto per la fabbricazione di birra, whisky o farine di farine al malto.
PRODUZIONE IN ITALIA

Secondo i dati riferiti all’anno 2022 il volume di produzione di grano duro e tenero in Italia è stato pari a 6.449.772 di ton con l’impiego di una superficie totale di 1.776.729 ha. Nello specifico, per il grano duro, sono stati impiegati 1.237.958 ha per una produzione di 3.690.029 ton, mentre le superfici destinate alla coltivazione di grano tenero sono state pari a 538.771 ha con una produzione di 2.759.742 ton.
Tali dati evidenziano un incremento delle superfici coltivate destinate alla coltivazione di grano duro e tenero di circa 40.000 ha rispetto al 2021 e un calo della produzione di circa 0,65 milioni di tonnellate. Questo calo è principalmente dovuto al cambiamento climatico, al caro di energia e al conseguente aumento dei costi dei concimi.
La scarsità di grano duro in Italia, nell’anno 2022, è data, oltre che dal calo delle produzioni interne anche dal crollo della produzione canadese (-60%), paese dal quale l’Italia importa tradizionalmente grossi quantitativi di prodotto, dovuto da una prolungata siccità causata dal riscaldamento globale.
Per quanto riguarda la produzione di orzo, invece, in Italia le superfici impiegate nel 2022 sono aumentate rispetto al 2021 e, al contrario del grano, anche la quantità di prodotto ottenuta da quest’ultime è aumentata. Infatti, si registra che nel 2022 sono stati impiegati 267.963 ha per la produzione di 1.124.283 ton, contro i 251.762 ha e 1.059.802 ton del 2021.
RICERCA E SVILUPPO VARIETALE (SEMETICA)
Le produzioni anomale degli ultimi anni, dovute principalmente dal cambiamento climatico, hanno messo in evidenza oggi più che mai, l’importanza di poter disporre di seme di qualità in modo tale da riuscire ad ottenere piante resistenti e produttive. Per questo motivo, vista anche l’importanza del settore cerealicolo a livello mondiale e in particolar modo per il nostro paese, Semetica, leader nella ricerca e nell’innovazione varietale, investe ogni anno più del 30% del proprio fatturato in ricerca di base e applicata per trovare nuove varietà che siano sempre più performanti dal punto di vista agronomico, della sostenibilità ambientale e della qualità del prodotto finito per l’utilizzo industriale.
art. Matteo Lipparini
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